Il Calabrone chiama e i volontari rispondono: non appena abbiamo pubblicato l’annuncio per cercare volontari per la Comunità Terapeutica di Collebeato ci sono arrivate subito tante richieste di informazioni e disponibilità.
Vi siamo grati della generosità con cui avete accolto le nostre necessità: ci sentiamo fortunati, abbiamo avuto conferma di essere circondati da una comunità attenta e solidale.
I volontari sono un’occasione di incontro per gli ospiti, una ricchezza, una grande risorsa per gli operatori, ma è fondamentale trovare il giusto equilibrio nel proprio ruolo.
C’è sempre bisogno di volontari per fare sorveglianza notturna, cucinare i pasti insieme agli ospiti, accompagnarli a visite mediche, in tribunale, agli incontri con gli assistenti sociali o con gli avvocati, ma anche organizzare attività per il tempo libero come sport o cineforum; attività semplici, ma le relazioni sono delicate e richiedono grande attenzione.
Prima di cominciare i volontari si raccontano, dicono quali motivazioni li han portati a quella scelta, cosa vorrebbero fare. Francesca Prevosti, educatrice e coordinatrice dei volontari, dopo un primo colloquio conoscitivo, li indirizza verso i servizi più adeguati alla loro disponibilità e ai loro desideri, sia nella comunità che in altre attività che vedono impegnata la cooperativa.
Mauro è uno dei nuovi volontari che si sta inserendo gradualmente nella comunità. Si occupa di coprire i turni notturni una volta a settimana, un servizio che riesce a svolgere anche senza sottrarre tempo alla famiglia.
Non sapeva cosa aspettarsi, per lui è stato un “salto nel buio”, temeva che non sarebbe stato accettato, di risultare un estraneo e sentirsi a disagio. Temeva di dover intervenire in situazioni difficili o urgenti e di non sapere come comportarsi, ma durante la formazione gli educatori l’hanno rassicurato spiegandogli le prassi da seguire.
Le preoccupazioni son svanite ancora al primo incontro: Mauro aveva segnato l’orario sbagliato e così è arrivato in ritardo già il primo giorno. Notando il suo imbarazzo è scoppiata una risata nella comunità e ha subito capito che sarebbe andato tutto liscio.
Gli ospiti infatti sono molto accoglienti, vedono i volontari come persone preziose che dedicano il proprio tempo per loro.
Per Mauro è come andare a trovare amici.
Qualcuno si siede accanto a me e mi racconta le sue vicissitudini, qualcun altro legge un libro che ho già letto e ci scambiamo qualche parere, se ho finito gli argomenti si parla di calcio, vado sul sicuro. Ognuno ha il suo carattere, chi è più socievole e chi meno.
C’è un ragazzo che mi saluta dandomi del lei, all’inizio quasi mi dava del voi, quindi vuol dire che ora siamo già più in confidenza, anche se continua a farmi sentire vecchio!
Mi piace molto fare il volontario in comunità perché nonostante la situazione sia difficile per loro, c’è un ambiente positivo e sereno.
I ragazzi mi hanno integrato con semplicità nel loro gruppo, abbiamo guardato insieme anche un film prima di andare a dormire ed è stato bello confrontarsi con loro, sentire le loro opinioni e impressioni, le loro storie. Sanno farti sentire a proprio agio e mi hanno insegnato cos’è la vita in comunità”.