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[/vc_column_text]«Non posso cambiare un deserto in un giorno. Ma posso iniziare con un’oasi.» Phil Bosmans
[vc_column_text]Cosa ne è del diritto all’istruzione di quei ragazzi e bambini che non hanno connessione a internet o di quelli che avrebbero bisogno di un supporto alla didattica, cognitivo o relazionale? E chi ha difficoltà linguistiche, sociali, economiche, o ancora i genitori che lavorano in ospedale, in fabbrica, come può tenere il passo di una didattica a distanza troppe volte lacunosa e inevitabilmente standardizzata?
Gli esiti sociali della pandemia hanno colpito da subito – e in modo profondo – la scuola.
Ed era inevitabile: i ragazzi hanno smesso di sedersi tra i banchi molto prima che chiudessero bar, ristoranti, negozi e industrie. E’ stata una misura precauzionale probabilmente necessaria, ma alla quale il mondo della scuola e le famiglie erano totalmente impreparati.
Questa decisione si è infatti innestata, all’improvviso, su un sistema che da anni è attraversato da ridimensionamenti economici, imposizione di logiche aziendali, difficoltà a rispondere ai bisogni di una società in profondo mutamento. C’era, e da prima, la necessità di aggiornare strumenti e metodologie didattiche per insegnare e coinvolgere studenti nativi digitali, cresciuti in una società che da anni poneva nuove sfide e differenti modalità.
Cinzia Pollio e Annalisa Strada sulle pagine del Giornale di Brescia hanno evidenziato due questioni fondamentali, che stanno emergendo. La prima è una pericolosa disomogeneità delle modalità di fare scuola, tra i diversi ordini scolastici, tra istituti, tra docenti dello stesso istituto, tra gli studenti della stessa classe. La seconda è un attaccamento al programma, alla dimensione formale, al lavoro da svolgere a casa in autonomia che in alcuni casi è solitudine e che rischia di non permettere a bambini e ragazzi di acquisire competenze e conoscenze fondamentali.
Fra l’altro solitudine dell’isolamento è, anche in tempi di normalità, una condizione patologica per i giovani ed in particolar modo per gli adolescenti, in questo momento ci troviamo ad affrontare un isolamento generale dove, in molti casi, saltano anche gli equilibri familiari da un lato per l’angoscia di veder soffrire i propri cari dall’altro per la perdita di stabilità affettiva e/o economica.
Questi due aspetti, sommati alla situazione generale, rischiano di aumentare le disuguaglianze e di rendere incolmabile il divario tra chi ha accesso a reddito, cultura, opportunità e chi non ce l’ha e di questo passo sarà destinato a non averlo ancora per altre generazioni. “Le diseguaglianze”, facendo nostre le parole della psicologa Chiara Volpato, “sono tra le cause principali dell’infelicità collettiva: seminano sfiducia, indeboliscono la coesione sociale e mettono a rischio la democrazia”. Generano malattia, disagio e quindi ulteriori costi sociali.
La pandemia e il profondo dolore che stiamo vivendo in queste settimane non ci devono far dimenticare che l’investimento per il nostro futuro passa necessariamente dall’istruzione e che oggi più che mai è necessario formare generazioni capaci, dotate di adeguati strumenti culturali per muoversi in una società sempre più mutevole e variegata.
Sono necessarie misure da prendere in maniera urgente e decisa: garantire la connessione e l’uso di device; promuovere la formazione dei docenti; mettere a disposizione contenuti per la didattica a distanza; condividere e socializzare contenuti e modalità che stanno funzionando; promuovere la nascita di reti relazionali on line tra studenti e docenti, rompendo l’isolamento; affiancare i genitori con figure preparate e disponibili ad accompagnarli in questo difficile momento.
Per fare questo abbiamo lanciato sul nostro territorio un’alleanza tra soggetti del terzo settore, Ufficio scolastico Territoriale, Giornale di Brescia, Fondazione della Comunità, finalizzata a sostenere la scuola in questa situazione di crisi. E’ un punto di partenza dal quale iniziare un percorso che sarà in divenire, plasmato dai bisogni e dalle situazioni che insieme ci troveremo a fronteggiare. Solo nuove alleanze e diverse modalità di procedere potranno aiutarci ad affrontare un futuro oggi più che mai incerto.[/vc_column_text][vc_separator height=”25″][vc_row_inner][vc_column_inner width=”1/2″][vc_promo_line title=”OASI” subtitle=”Online a scuola insieme” link_url=”/oasi-online-a-scuola-insieme” link_label=”Scopri di più”][/vc_column_inner][vc_column_inner width=”1/2″][/vc_column_inner][/vc_row_inner]
Gli esiti sociali della pandemia hanno colpito da subito – e in modo profondo – la scuola.
Ed era inevitabile: i ragazzi hanno smesso di sedersi tra i banchi molto prima che chiudessero bar, ristoranti, negozi e industrie. E’ stata una misura precauzionale probabilmente necessaria, ma alla quale il mondo della scuola e le famiglie erano totalmente impreparati.
Questa decisione si è infatti innestata, all’improvviso, su un sistema che da anni è attraversato da ridimensionamenti economici, imposizione di logiche aziendali, difficoltà a rispondere ai bisogni di una società in profondo mutamento. C’era, e da prima, la necessità di aggiornare strumenti e metodologie didattiche per insegnare e coinvolgere studenti nativi digitali, cresciuti in una società che da anni poneva nuove sfide e differenti modalità.
Cinzia Pollio e Annalisa Strada sulle pagine del Giornale di Brescia hanno evidenziato due questioni fondamentali, che stanno emergendo. La prima è una pericolosa disomogeneità delle modalità di fare scuola, tra i diversi ordini scolastici, tra istituti, tra docenti dello stesso istituto, tra gli studenti della stessa classe. La seconda è un attaccamento al programma, alla dimensione formale, al lavoro da svolgere a casa in autonomia che in alcuni casi è solitudine e che rischia di non permettere a bambini e ragazzi di acquisire competenze e conoscenze fondamentali.
Fra l’altro solitudine dell’isolamento è, anche in tempi di normalità, una condizione patologica per i giovani ed in particolar modo per gli adolescenti, in questo momento ci troviamo ad affrontare un isolamento generale dove, in molti casi, saltano anche gli equilibri familiari da un lato per l’angoscia di veder soffrire i propri cari dall’altro per la perdita di stabilità affettiva e/o economica.
Questi due aspetti, sommati alla situazione generale, rischiano di aumentare le disuguaglianze e di rendere incolmabile il divario tra chi ha accesso a reddito, cultura, opportunità e chi non ce l’ha e di questo passo sarà destinato a non averlo ancora per altre generazioni. “Le diseguaglianze”, facendo nostre le parole della psicologa Chiara Volpato, “sono tra le cause principali dell’infelicità collettiva: seminano sfiducia, indeboliscono la coesione sociale e mettono a rischio la democrazia”. Generano malattia, disagio e quindi ulteriori costi sociali.
La pandemia e il profondo dolore che stiamo vivendo in queste settimane non ci devono far dimenticare che l’investimento per il nostro futuro passa necessariamente dall’istruzione e che oggi più che mai è necessario formare generazioni capaci, dotate di adeguati strumenti culturali per muoversi in una società sempre più mutevole e variegata.
Sono necessarie misure da prendere in maniera urgente e decisa: garantire la connessione e l’uso di device; promuovere la formazione dei docenti; mettere a disposizione contenuti per la didattica a distanza; condividere e socializzare contenuti e modalità che stanno funzionando; promuovere la nascita di reti relazionali on line tra studenti e docenti, rompendo l’isolamento; affiancare i genitori con figure preparate e disponibili ad accompagnarli in questo difficile momento.
Per fare questo abbiamo lanciato sul nostro territorio un’alleanza tra soggetti del terzo settore, Ufficio scolastico Territoriale, Giornale di Brescia, Fondazione della Comunità, finalizzata a sostenere la scuola in questa situazione di crisi. E’ un punto di partenza dal quale iniziare un percorso che sarà in divenire, plasmato dai bisogni e dalle situazioni che insieme ci troveremo a fronteggiare. Solo nuove alleanze e diverse modalità di procedere potranno aiutarci ad affrontare un futuro oggi più che mai incerto.[/vc_column_text][vc_separator height=”25″][vc_row_inner][vc_column_inner width=”1/2″][vc_promo_line title=”OASI” subtitle=”Online a scuola insieme” link_url=”/oasi-online-a-scuola-insieme” link_label=”Scopri di più”][/vc_column_inner][vc_column_inner width=”1/2″][/vc_column_inner][/vc_row_inner]
[vc_single_image image=”16301″][vc_column_text]Cristian Marmaglio, Orietta Filippini, Alessandro Augelli[/vc_column_text]