“Nel tuo vagabondare, cosa ti ha segnato di più, l’azione o le pause? L’arrampicata o il bivacco?”
“L’una è conseguente all’altra. L’azione è quella che ti porta poi nella condizione di sognare, di temere, di esaltarti. Quindi il bivacco per me è un valore inestimabile. L’azione ti distrae, ti assorbe completamente, però è il bivacco che ti dà il senso e il valore di ciò che stai facendo.”
Dialogo tra Rumiz – Scrittore e Bonatti – Alpinista[/vc_column_text][vc_separator][vc_column_text]Giovanni era in casa da tre mesi in misura cautelare, stava aspettando l’inizio di Marzo per poter di nuovo uscire, ma non l’ha potuto fare. Avrebbe dovuto iniziare un percorso di orientamento per scegliere il lavoro che avrebbe voluto imparare.
Hamza è in comunità, da qualche settimana non può vedere i suoi genitori o incontrare altre persone dall’esterno. Aveva iniziato a pensare ad un’Attività socialmente utile, attraverso la quale poter scoprire un’immagine diversa di sé e “restituire” così al proprio territorio la sensazione d’insicurezza intaccata dal reato.
Francesco, tra alti e bassi, stava andando a scuola; ora segue le lezioni on line, sta faticando a mantenere la continuità d’impegno perché la distanza dagli insegnanti e il diverso modo di fare lezione lo mettono in grossa difficoltà.
Indrit si incontrava tutti i giorni con i propri amici, passava pochissimo tempo a casa. Ora divide i pochi spazi a disposizione con i due fratelli e deve trovare un nuovo modo di relazionarsi con i propri genitori.
Storie, esperienze e ragazzi diversi, e come loro tante altre, accomunate da un percorso comune: aver fatto un reato ed essere in carico all’Ufficio Servizio Sociale per Minorenni del Tribunale di Brescia.[/vc_column_text][vc_separator height=”15″][vc_single_image image=”16292″ img_link_large=”yes”][vc_column_text]
[/vc_column_text]Ogni volta che impariamo qualcosa di nuovo noi stessi diventiamo qualcosa di nuovo
Questi sono i motivi che ci hanno spinto a non interrompere il nostro lavoro ma, “semplicemente”, a modificare le modalità di relazione e contatto con i ragazzi, aggiungendo, a quelli già presenti, obiettivi specifici legati alla situazione contingente.
L’obiettivo è quello di stimolarli a riflettere sul significato del restare a casa, sulle nuove modalità di relazione, dare voce alle paure e alle difficoltà che emergono da questa condizione, continuando parallelamente ad accompagnare i ragazzi nella riflessione sul loro possibile futuro e sulle occasioni di potersi “giocare” in modo diverso all’interno della società.
Abbiamo deciso di mantenere i percorsi individualizzati, intrapresi con i ragazzi, con le videochiamate e di continuare gli incontri del gruppo di rielaborazione delle esperienze di attività socialmente utili attraverso la teleconferenza.
Parallelamente abbiamo creato degli strumenti di riflessione, utili ad assumere comportamenti responsabili in questa situazione, che sono stati inviati ed utilizzati dai ragazzi per rielaborare 3 tematiche:
- Coronavirus: comportamenti tutelanti e informazioni
- La nuova quotidianità: fatiche e possibilità
- Progettualità: come proseguire con la strada intrapresa e impostare il futuro.
Gli strumenti di contatto utilizzati sono diversi: video chiamate, messaggi, video e teleconferenze. Diamo degli appuntamenti (individuali e telematici) ai ragazzi e in parallelo chiediamo di fare delle attività propedeutiche in autonomia.
I ragazzi stanno rispondendo con interesse e coinvolgimento, riconoscono l’importanza ed il bisogno di mantenere un contatto e di avere delle figure di riferimento che, seppur a distanza, sono vicine, presenti e propositive.[/vc_column_text][vc_separator height=”15″]