Sono i valori illustrati anche nel breve video accompagnato dalla voce di don Piero, che ci ha parlato di alberi, frutti e semi per ricordarci quanto è necessario prenderci cura dei germogli del futuro.
Questa sera ripartiamo dalle origini, dal primo frutto dell’albero che da tanti anni ci portata a fare comunità…
È un viaggio iniziato nel 1981, con i primi ospiti in un prefabbricato al Villaggio Prealpino. Da allora abbiamo incontrato davvero tante persone, ciascuno con la propria storia, il proprio carico di sofferenza e, talvolta, la propria dignità da ritrovare.
Abbiamo ascoltato, tanto! Abbiamo accolto, contenuto, sostenuto… Abbiamo accompagnato le persone a fare i conti con il passato e a riscoprirsi degne di fiducia… Abbiamo camminato insieme, e in questo cammino siamo cambiati anche noi! Perché tutti gli incontri aprono a una relazione, e le relazioni chiedono e chiamano reciprocità…
Essere aperti alla relazione significa che l’altro mi sta a cuore: in questa relazione siamo in gioco anche noi… Non curiamo le persone, ce ne prendiamo cura, e quindi le aiutiamo a prendersi cura di se stesse, a rileggere e dare un nome alla propria storia, a costruirsi un percorso sostenibile, a tornare a guardare con fiducia al proprio futuro.
A proposito di futuro, come società stiamo vivendo un periodo tempestoso. Un po’ come quando in un luogo affollato scoppia un incendio, si crea il panico: tutti cercano di salvarsi da soli, spesso a scapito degli altri… Sappiamo che è il modo peggiore per affrontare la situazione, ma non c’è niente da fare: il panico tira fuori il peggio da ciascuno di noi![/vc_column_text]
E in questi anni abbiamo scoperto che è possibile affrontare insieme le difficoltà. È possibile camminare insieme anche se abbiamo storie e velocità differenti. È possibile accogliere le diversità, imparare a rispettarle e magari crescere nell’incontro. Perché, come dicevamo prima, l’incontro con l’altro diverso da me è sempre un’opportunità generativa. Apre all’inedito, a un futuro non ancora scritto… E oggi più che mai tutti noi abbiamo un disperato bisogno di un futuro possibile!
Abbiamo bisogno di percorrere strade nuove, magari imparando dalla storia e guardandoci attorno. Ad esempio, ci sono degli studi recentissimi sulle capacità delle piante di affrontare le situazioni di difficoltà. Hanno scoperto che anche la risposta delle piante è fondata sul mutuo appoggio, sulla cooperazione, sullo scambio reciproco. E soprattutto hanno visto che questo modo delle piante di affrontare insieme le difficoltà è molto più efficace!
Mutuo appoggio… cooperazione… scambio reciproco. Sono anche gli ingredienti di questa nostra storia! E allora l’augurio di questa sera è che tutti noi, insieme, sappiamo davvero essere comunità, o meglio ancora, che sappiamo essere una comunità aperta e accogliente, per fare spazio al desiderio di vita e di inedito che è in ciascuno di noi.
Massimo Ruggeri
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