Fare servizio civile al Calabrone, sarà complicato? Quali attività mi propongono? Chi mi aiuterà? Serviranno requisiti speciali?
Queste le domande tipiche di chi vorrebbe candidarsi ma non sa a cosa andrà incontro: per aiutare i ragazzi e le ragazze che devono decidere, abbiamo chiesto qualche dettaglio a Silvana Crescini, responsabile della Comunità Terapeutica.
Ecco le sue risposte.[/vc_column_text]
Il progetto si situa nel Settore Assistenza, Area Tossicodipendenze, e il suo obiettivo è duplice: da un lato vuole mitigare i rischi sociali correlati all’uso di sostanze (emarginazione, discriminazione, stigmatizzazione; perdita di reti sociali e reti relazionali; perdita del lavoro e delle capacità produttive; povertà e indigenza assoluta), dall’altro si propone di favorire il reinserimento delle persone tossicodipendenti nel circuito lavorativo delle imprese del territorio.
I Volontari del servizio civile saranno impegnati in una vasta gamma di attività, che va da quelle d’ufficio (stesura schede, mappe, stesura e popolamento di banche dati, data entry, contatti telefonici, invio inviti, distribuzione materiali, diffusione delle iniziative, recalling telefonico, via mail ecc., partecipazione e supporto ad attività di networking territoriale ecc.) a quelle più propriamente legate alla vita della Comunità Terapeutica e dei suoi ospiti: affiancamento in attività assistenziali e nella gestione e partecipazione alla vita comunitaria, accompagnamento e sostegno alla vita comunitaria degli utenti, pulizia degli ambienti, preparazione dei pasti, accompagnamento degli utenti presso servizi del territorio, assistenza educativa orientata al recupero, al sostegno ed al cambiamento, realizzazione di attività psicomotorie di gruppo, organizzazione di attività ricreative e di eventi (feste, ludoteca, giochi di gruppo ecc.).
Infine, parteciperanno alle attività di ingaggio e contatto coi titolari di imprese per avviare ricerche lavorative targettizzate e daranno supporto nella stesura di documenti di sintesi, presentazione dei risultati, ecc.
[/vc_column_text][vc_separator height_2=”10″ height=”0″ show_border=”yes_border”]Bisogna tener conto del fatto che, a inizio progetto, verrà predisposto un piano di inserimento per ciascun volontario: si definiranno le mansioni iniziali e i tempi relativi da impiegare per ciascuna mansione. Poi, nel tempo, il piano potrà evolvere.
Naturalmente, i volontari non saranno lasciati soli ma riceveranno supporto da parte degli educatori.
Quale impegno settimanale è previsto?
I volontari saranno impegnati 5 giorni alla settimana per un totale di 30 ore.
Sono compresi i pasti?
Sì, i volontari pranzeranno insieme agli utenti e agli educatori.
Tuttavia, vista la particolare natura del servizio, chiediamo che i volontari diano la propria disponibilità alla flessibilità oraria e all’eventuale turnazione, a svolgere servizio nei giorni di Sabato e festivi, a svolgere missioni anche in luoghi diversi dalla sede del servizio o fuori Regione, e alla guida di autoveicoli messi a disposizione dell’Ente se in possesso di patente di tipo B.[/vc_column_text]