Tra pochi mesi festeggeremo quarant’anni di volo. È un tempo lungo, denso di incontri, di storie, di emozioni…
Quando Alessandro Lucà ci ha proposto di raccontare l’esperienza de ‘Il Calabrone’, ci siamo chiesti come sarebbe stato possibile condensare tanta varietà; quali erano i momenti che andavano necessariamente raccontati. Questo libro ha reso evidente che non era quella la domanda centrale.
Il Calabrone è una realtà ampia e complessa, forte della passione, del coraggio, dell’intelligenza, dell’impegno e della condivisione di numerose persone: soci, dipendenti, collaboratori, volontari, sostenitori, amici… Raccontarne il volo è narrare l’incontro di questa passione che ci spinge ad agire con le storie e le vite delle persone che hanno attraversato i servizi della cooperativa.
La questione non è raccontare la Storia, ma riuscire a rendere l’intensità degli incontri.
Le interviste e i brani di fantasia sono il tentativo di restituire uno degli infiniti possibili racconti. Non ha importanza se nel testo mancano persone e capitoli della nostra storia. Il nostro è un racconto al plurale, perché essere cooperativa è anche questo: sentirsi ‘noi’ prima che ‘io’. E tutti noi siamo consapevoli che questo testo è stato possibile proprio perché ci sono numerosi sguardi che non sono stati raccontati.
Insieme abbiamo cercato di non lasciare solo chi stava facendo più fatica e di aiutare le persone a dare un senso alla loro storia.
Sappiamo che è già tempo di guardare oltre: nuovi bisogni stanno emergendo e chiederanno di inventare risposte adeguate. Come sempre cercheremo di farlo a partire da quanto abbiamo imparato dalla nostra storia, citando le parole di Luis Sepulveda: “Vola solo chi osa farlo”.
Grazie Alessandro per averci donato questo nuovo modo di raccontarci