[vc_row][vc_column width=”2/3″][vc_column_text]Sicuramente a molti di voi sarà capitato di subire il rimprovero del partner prima di una uscita: “Siamo alle solite, in ritardo”. Sono le 18,30 di venerdì 5 ottobre quando prendiamo la tangenziale sud alla volta di Salò, dove ci attende la cena di sostegno al Calabrone.
Scopriamo però che lungo la strada c’è un grosso incidente; tuttavia, una serie di scorciatoie tra campi e strade sterrate – sia lode al navigatore – ci permette di arrivare quasi in orario. Ma giunti alla splendida Cascina San Zago non nego una certa sorpresa: poche macchine, nessuno in giro, dove sono tutti?[/vc_column_text][/vc_column][vc_column width=”1/3″][vc_single_image image=”11188″][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column width=”1/3″][vc_single_image image=”11196″][/vc_column][vc_column width=”2/3″][vc_column_text]Alla cassa ci accolgono le mie nuove conoscenze della Cooperativa, Fausta e Jesssica; Elena, da organizzatrice principale, è intenta in mille telefonate lampo: “C’è un incidente, la strada è bloccata” e indica scorciatoie e alternative.Con il trascorrere di alcune mezz’ore l’inghippo stradale si è risolto e ben presto più di 250 persone affollano il patio della villa. Era da alcuni matrimoni fa che non vedevo tanta gente insieme per una cena, fa sempre una certa impressione.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]Eppure, se per il terzo anno tanti amici sono venuti e hanno riempito il locale, un valido motivo sicuramente c’è: a mio parere, al di là della occasione di un piccolo aiuto concreto in termini economici, l’occasione è proprio quella dell’incontro: ritrovarsi, parlare, ridere e scherzare, e anche rivedere persone che avevi perso di vista. La tavola è da sempre luogo e tempo dedicato al confronto ed al dialogo e questa, seppur spalmata su molteplici tavoli su due piani del ristorante, non è da meno.
Per la cooperativa è anche un modo per aggiornare sui progetti in atto. Massimo Ruggeri, il vicepresidente, presenta la ricerca sugli adolescenti, svolta in collaborazione con il Comune di Brescia; ci parla di futuro possibile, e ci invita ad alimentarlo nei giovani, ponendoci come comunità che orienta.
[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]Tra una portata e l’altra prende poi la parola Piero Zanelli, il presidente uscente, per presentarci Alessandro Augelli, il nuovo presidente della Cooperativa. Alessandro sottolinea che il cambio generazionale è avvenuto in continuità con i valori e le scelte del Calabrone, ovvero dedicare tempo e risorse a “fare del sociale in tempi che non sono più quelli del sociale”. “Significa, continua, affermare il primato dell’etica e dell’umanità nel tempo del disumano che avanza”, costruire delle comunità inclusive dove provare a realizzare una società diversa da quella propostaci dal mondo attuale.
Dismessi letteralmente i panni di presidente, Alessandro cambia look e resta in maglietta rossa (fornita da Casa Bukra) per raccontare dei LAB6, laboratori per i giovani dai 16 ai 29 anni rivolti a tutti i ragazzi (di serie A, B, fino alla serie Z – come diceva don Piero) coordinati da Ombretta e, visto che i nomi sono importanti, ringrazia gli operatori del Calabrone che lavorano al progetto: Davide, Michela, Sergio, Giulio, Marta, Valeria, Giulia ed Emiliano, insieme ai coach Michi, Francesca ed Elisa.
E a loro e anche a noi che lasciamo a tarda sera Salò, l’augurio, allora, di spiccare il volo.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]