SIMONE MORO
conversa con Marco Bencivenga, caporedattore centrale di Bresciaoggi
La cassetta degli attrezzi: educazione, sfida, equilibrio
Sabato 26 novembre 2016 | ore 17.35
presso Auditorium Capretti
La cassetta degli attrezzi è il bagaglio indispensabile per il ragazzo che diventa uomo. E’ la cultura che ci fa unici e che ci mette in relazione agli altri. I più vicini a noi e i più lontani, con la voglia e la forza di confrontarci e di crescere. Formazione, sfida, equilibrio ci accompagnano e si declinano nel segno della vittoria e della sconfitta. E le vette estreme spingono al limite dell’umano il confine, chiedendo di restare umani.
SIMONE MORO
Simone Moro, alpinista e scrittore, è l’unico ad avere raggiunto quattro cime di 8.000 metri in stagione invernale (partendo dopo il 21 dicembre): il Shisha Pangma (8.027 m), il Makalu (8463 m), il Gasherbrum II (8.035 m) e il Nanga Parbat (8126 metri). È salito sulla vetta di sette dei quattordici 8000 m ed è arrivato quattro volte in cima all’Everest (8.848 m).
Pilota di elicottero specializzato nel soccorso in Himalaya, nel 2012, ha effettuato un recupero in long line sul Tengkangpoche a oltre 6.400 m.
Ha ricevuto il “Pierre de Coubertin Fair Play Trophy” dall’UNESCO, il “David A. Sowles Award”, dal segretario dell’ONU Kofi Annan e la Medaglia d’Oro al Valor Civile dal Presidente della Repubblica per il salvataggio estremo che ha operato sulla parete ovest del Lhotse (8516 m) in Nepal, da solo, con il buio, con un elevatissimo rischio di valanghe e senza ossigeno. “Best of The Explorersweb” per la migliore impresa alpinistica e “Golden Piton” della rivista americana Climbing per la salita al Gasherbrum II.
Autore di cinque libri, l’ultimo è “In ginocchio sulle ali” (2014) (tradotti in inglese, tedesco, spagnolo e polacco) coniuga l’attività alpinistica con quella di divulgatore attento alle dinamiche che stanno alla base della progettualità e dell’azione dell’uomo.[/vc_column_text]