Casa di Tre Bottoni, si sa, è una casa di passaggio: accoglie, accudisce e lascia andare per lasciare spazio ad altre storie.
Tra giugno e dicembre 2021, in realtà, non ci sono stati grandi movimenti – sia per il persistere della situazione pandemica che ha ristretto le opportunità lavorative e/o abitative, sia perché i contatti con i Servizi interessati hanno avuto tempi più lunghi.
Ma gli ospiti e gli operatori sono riusciti a vedere il lato positivo di questa “sospensione temporale” e ne hanno approfittato per fare alcune cose con più calma: ad esempio, arredare con maggior cura le nuove case di chi lascia questa esperienza di coabitazione (una mano nel trovare mobili e suppellettili la fornisce “El Caracol”, un altro progetto del Calabrone).
Non dimentichiamo che lo scopo della casa di Tre Bottoni è proprio fermarsi per trovare la propria dimensione: può essere abitare in autonomia, in condivisione oppure un rientro in famiglia, l’importante è che sia una scelta ragionata.
S. si è trasferito in un piccolo monolocale al quarto piano, A. ha scelto un trilocale Aler, G. sta in una struttura condivisa in attesa della graduatoria pubblica, J. cerca un appartamento in affitto ma nonostante abbia trovato un lavoro fisso e a tempo pieno è difficile trovare chi si fida di una persona straniera.
Anche le storie di chi abita ancora la casa di Tre Bottoni stanno avendo un percorso positivo nonostante si tratti, per la maggior parte, di storie complesse come ricadute, pene da scontare, riabilitazioni psichiatriche, allontanamenti dalle famiglie…; ma è ben chiaro a tutti che la casa di Tre Bottoni è un’occasione di riscatto e di recupero delle forze per poter camminare sulle proprie gambe.
Con l’allentarsi della pandemia ci saranno nuovi ingressi e nuove uscite, momenti importanti per tutti, che vengono costruiti con cura. Cambieranno, inevitabilmente, anche gli equilibri interni: sarà un’occasione per ragionare sul proprio progetto personale
Cosa è la Casa per te?
L’abbiamo chiesto ad alcuni ospiti, ecco le loro risposte: