Per pochi o per tutti. Generare fiducia tra vulnerabilità e inclusione
Gino Mazzoli
conversa con Marcello Zane
Sabato 10 novembre 2018 | ore 17.30 presso Auditorium Capretti
Partecipazione libera e gratuita
La mappa dei ceti sociali, e dunque della società, è stata completamente rivoluzionata rispetto a 20 anni fa. Un tempo c’erano due aree nettamente separate: cittadini indigenti, portatori di disagi; cittadini in grado di farcela da soli di fronte a difficoltà e imprevisti. Oggi la struttura sociale si è profondamente modificata è diventata più liquida e ha perso riferimenti culturali e valoriali, creando nuove solitudini e sguardi persi. E’ possibile riannodare i fili della rete, ma per farlo bisogna tornare a generare fiducia, a ritrovare occhi che sappiano guardare e attivare partecipazione.[/vc_column_text]
Gino Mazzoli
Nato a Reggio Emilia nel 1955, da 30 anni allestisce progetti partecipati, cercando di far collaborare i servizi sociali, educativi e sanitari con la comunità. Negli anni ’90 si trattava di evitare uno specialismo che rischiava di mortificare le risorse e i saperi dei cittadini. Oggi è diventata una necessità a causa della diminuzione delle dotazioni dei servizi e dell’aumento di vulnerabilità di ceti sociali che non avevano mai avuto problemi ad arrivare a fine mese prima della crisi del 2008. Per fare tutto ciò servono competenze nuove. Così da un paio d’anni propone queste idee anche in una sede universitaria.[/vc_column_text]