Questo movimento ha tutte le caratteristiche che leggiamo in ciò che sta accadendo oggi nel mondo giovanile:
1. La disintermediazione. La mobilitazione nasce da Friday for Future
https://www.fridaysforfuture.org/, una piattaforma on line senza necessità di iscrizione. Per esserne parte basta postare foto o immagini con l’hashtag #FridaysForFuture and #ClimateStrike e si viene aggregati nella piattaforma, si fa parte del movimento.
2. Interrogarsi sul futuro. Più che trovare risposte o ricette, i cartelli dei ragazzi hanno avanzato dubbi e interrogativi. Le due domande-guida ben in evidenza sul sito sono: Perché studiare per un futuro, che potrebbe non esserci? Perché spendere un sacco di sforzi per diventare istruiti, quando i nostri governi non ascoltano chi è istruito? Da queste domande ha preso avvio lo “sciopero del venerdi”.
3. Immediatezza e informalità. Per funzionare si sono dati solo 5 regole, scritte in meno di 10 righe.
Tornando a noi adulti, è evidente che questa mobilitazione ci riguarda. Alcuni cartelli, citando De Andrè, hanno detto “siete comunque coinvolti”; altri hanno richiamato alle responsabilità sulla salute dicendoci “ci avete rotto i polmoni”.
Quindi ora noi adulti abbiamo di fronte diverse possibilità:
possiamo lasciare che i giovani vadano avanti da soli, abbandonarli al loro destino, fargli vivere l’ennesima “crociata dei bambini” , come già successo nel tragico episodio del 1212, lasciando che vadano a spegnere le loro speranze e forse l’esistenza dell’umanità stessa; possiamo indirizzarli verso il già noto, verso le nostre forme organizzative, prestargli i nostri slogan, indirizzarli verso ciò che già conosciamo e che inevitabilmente ci ha portati alla situazione odierna; peggio ancora possiamo svalutarli, ridicolizzarli, reprimerli: già in queste ore, per alcuni media la partecipazione di una moltitudine si è ridotta al “caso della ragazza affetta da Asperger” e quindi malata – e si sono diffuse notizie false sul presunto inquinamento delle strade da parte dei manifestanti.
Per questo, come operatori di attività rivolte ai giovani saremo al loro fianco e li sosterremo in questo percorso di cambiamento già in atto, nato da un loro grido.