Sono trascorsi ormai dieci anni dai nostri primi interventi sperimentali di prevenzione nel mondo della scuola primaria. Affacciarsi a questo contesto ha voluto dire trovare i giusti linguaggi con adulti e minori, ha significato scoprire un mondo fatto di opportunità e bisogni. La collaborazione con le scuole e le situazioni incontrate ci ha portato sempre più ad interagire con i contesti e comunità educante. Nell’esperienza degli ultimi anni si sono moltiplicate le richieste di consulenza in cui il rapporto tra adulti di riferimento risultava centrale. Molteplici le situazioni che hanno richiesto un lavoro di ridefinizione del ruolo degli adulti per potere ricomporre l’equilibrio necessario ad accompagnare la crescita degli studenti.
Tra le strategie a supporto degli interventi formativi si è rivelato efficace dare voce ai bambini in modo da accompagnare genitori e/o insegnanti alla definizione di nuovi punti di vista, di nuovi percorsi di accompagnamento. Come vi sentite? Come vedete gli adulti? Cosi si aspettano? Cosa passa loro per la testa?
I piccoli osservatori si sono rivelati puntuali e creativi nel restituire elementi utili ai formatori per aiutare gli adulti a riposizionarsi, ricollocare i ruoli, talvolta a ricomporre la fiducia e riattivare la comunità educante.
Per l’anno scolastico 2017/18 il progetto si poneva l’obiettivo di fornire agli adulti uno strumento concreto per l’interazione con i figli. Abbiamo cercato di muoverci con delle buone domande…

Le domande
“Come facciamo a dare continuità nel quotidiano dopo il lavoro in classe?”
“Lavoriamo sulle emozioni?”
“sviluppiamo le competenze?”
“Si ma… I Bisogni quali sono?: lasciami bambino – ascoltami se mi vuoi aiutare/accompagnare- dedicami del tempo”
“Facciamo un kit con le indicazioni?”
“si ma le ricette non servono!!! Si devono sperimentare!!”
“dobbiamo aiutare a dedicare tempo all’ascolto”
“Beh… se anche solo dedicassero un po’ di tempo semplicemente per stare…”
“Dovremmo partire dall’emozione passando per la comunicazione arrivando alla relazione”
“….e se li facessimo giocare?”
Questa potrebbe essere in sintesi la “questiogenesi” progettuale di “A ciascuno il suo” Il gioco di ruolo dei ruoli!
