A 5 anni dall’apertura di Casa di Tre Bottoni vogliamo festeggiare insieme con tre eventi per far conoscere la Casa e le storie che l’hanno attraversata e che ancora oggi la abitano.
Il progetto, nato dalla collaborazione tra Fondazione Azimut, Parrocchia di Santa Giovanna Antida e Cooperativa Il Calabrone, in questi cinque anni ha accolto 51 persone, da 1 a 70 anni, con trascorsi e bisogni diversi tra loro: uomini, donne e transgender; italiani e stranieri; singoli o nuclei familiari con minori; provenienti da percorsi in altre strutture o percorsi migratori; con contratti precari o in cerca di lavoro.
“In questi anni non abbiamo mai avuto stanze vuote in attesa di una richiesta; al contrario, spesso, abbiamo prospettato lunghi tempi d’attesa e questo va ulteriormente ad evidenziare l’estremo bisogno di soluzioni abitative di questo tipo sul nostro territorio, soluzioni che spesso, però, non trovano una risposta.”
Sono diverse e paradigmatiche le storie di vita che attraversano Casa di Tre Bottoni, come quella di alcuni cittadini extracomunitari senza dimora nonostante avessero i requisiti per ottenere un affitto. O quella di una giovane donna con alle spalle una situazione familiare complessa che ha faticato, complice anche la pandemia, a trovare lavoro. O ancora, adulti che si sono trovati esclusi dal mondo del lavoro o con un reddito troppo basso.
Casa di Tre Bottoni non risponde solo al bisogno abitativo, ma è anche un luogo dove si vuole creare contaminazioni sinergiche tra le persone portatrici di diversità: giovani e adulti, uomini e donne, persone fragili o che semplicemente si affacciano all’autonomia, con vissuti personali di sofferenza o che stanno iniziando il proprio progetto di vita.
Oggi Daria e Beatrice, operatrici della cooperativa Il Calabrone, si occupano di accompagnare e supportare gli ospiti per facilitare le relazioni e i percorsi individuali, affinché Casa di Tre Bottoni non sia solo un luogo in cui abitare, ma anche un’opportunità per sperimentarsi attraverso la coabitazione e cercare la propria autonomia.
Gli appuntamenti
- “Riprendere il filo. Spettacolo tra musica e racconti ispirati da tante storie vere”
Venerdì 3 novembre, ore 20:45
Spettacolo teatrale con Alessandro Adami, musicista e cantante, e Beatrice Faedi, attrice - “I nomi dei bar”
Venerdì 10 novembre, ore 20:45
Monologo con Matteo Ranghetti, attore - Laboratorio creativo per bambini
Domenica 12 novembre, ore 15:00
Con Cecilia Galli, educatrice della cooperativa Il Calabrone
Tutti gli eventi sono a ingresso libero e gratuito e si terranno presso l’Oratorio di Santa Giovanna Antida, via Quinta 51, quartiere Abba, Brescia.