Il passaggio dalla scuola secondaria inferiore alla superiore è un momento importante e delicato: ragazzi e ragazze compiono le prime scelte significative per la propria vita e queste scelte portano con sé nuove aspettative e nuove preoccupazioni.
Cosa influisce sulle scelte? Come decidere di fronte a differenti opzioni? Quali sono i passi per una decisione consapevole?
Ce lo raccontano gli educatori del progetto DAD – Differenti Approcci Didattici che hanno lavorato con ragazzi e ragazze delle scuole secondarie di primo grado cittadine.
Il percorso proposto li orienta non solo nella scelta dell’indirizzo di studi, ma soprattutto li aiuta a comprendere il senso della scelta, partendo dai loro bisogni e dalle loro esigenze.
Infatti inizia nelle classi seconde delle secondarie di primo grado, perché il primo obiettivo è rendere consapevoli i ragazzi delle proprie capacità, attitudini, aspettative e difficoltà, come persona e come studente, in vista di una scelta ragionata.
Durante gli incontri gli educatori li hanno definiti “talenti”: “Quali talenti pensate di avere?” – hanno chiesto – “E quali vorreste acquisire durante il vostro percorso di studi e di vita?”.
Le risposte degli studenti arrivano tramite un gioco: descrivere “come mi vedo” e “come mi vedono gli altri”, per poi leggere le risposte incrociandole.
Divisi a coppie gli studenti dovevano, dopo aver scritto il proprio talento, scrivere quello del compagno/a a seguito di un confronto. Un’esperienza di condivisione e riconoscimento reciproco importante. In una classe, ad esempio, ad una ragazza con alcune disabilità, sia cognitive sia fisiche, la compagna ha riconosciuto il talento di dare degli abbracci fortissimi, questo a dimostrazione che ciascuno di loro è portatore di talenti.
La valigia dei talenti
Ognuno costruisce, decora e riempie una “valigia dei talenti” con ciò che vorrà portare con sé nel prossimo anno scolastico; a sua volta, l’insegnante costruisce una valigia che riempie con quelli che ritiene essere i talenti della classe, condivisi con gli alunni.
Nell’ultimo anno poi si affrontano desideri e paure legati al cambiamento, rispondendo a “Quali cose BELLE mi aspetto che succederanno” e “Quali sono le cose che mi PREOCCUPANO”.
Su questi temi, gli adolescenti di oggi esprimono gli stessi sentimenti dei loro genitori e dei loro nonni: il timore di allontanarsi dagli amici e dalle amiche, ma anche la speranza di trovarne di nuovi; la paura di incontrare professori troppo severi, ma anche l’entusiasmo per poter scegliere finalmente quali materie di studio privilegiare.
Anche il bilanciamento tra carico di studio e vita sociale è una preoccupazione comune, come il timore di non essere in grado di relazionarsi con persone nuove.
Tra ansie, paure, speranze e desideri prevale l’entusiasmo di fare delle scelte in autonomia per iniziare a tracciare il proprio percorso di vita.