A volte derubricato a mero ripiego o a “male minore”, vale la pena di ricordare che si tratta di un intervento rivolto a persone che usano sostanze – per cercare di diminuire gli effetti negativi collaterali al consumo, rendendolo quindi meno pericoloso e contenendo i rischi relativi.
Non esiste contrapposizione tra la terapia delle dipendenze finalizzata all’astinenza e le pratiche di riduzione del danno: entrambe efficaci nei confronti delle dipendenze da sostanze, nelle pratiche di riduzione del danno parliamo di riconoscimento della persona, di tutela della sua salute, di costruzione di occasioni di dignità e di relazione.
Ci sono tanti modi per fare riduzione del danno: quando in un servizio di “drop in” si scambia una siringa sporca con una pulita, ci si prende cura della persona in modo tale che la pratica iniettiva non sia correlata al rischio di infezioni e ulteriori complicazioni sanitarie.
La si fa in un’unità di strada, nell’offerta di una coperta e una bevanda calda a rendere meno aspra una notte all’addiaccio di una persona senza fissa dimora.
La si fa nell’intervento di drug checking al rave illegale, quando l’operatore allerta della pericolosità di quella sostanza che è stata falsamente spacciata per semplice Mdma, e permette così ai frequentatori della festa un uso più consapevole.
Al Progetto Strada si può fare la doccia, mettersi vestiti puliti, incontrare gli operatori che si occupano di documenti e di tessera sanitaria, oltre che di domicilio e di residenza per i senza fissa dimora.
Essenziale è la funzione sociale svolta dagli operatori, che inviano o accompagnano i frequentatori nei servizi di loro interesse, in modo particolare SERT o SMI.
Nel 2021 il Progetto Strada compie 27 anni: sarebbe bello che potesse diventare stabile e andare a sistema, considerando anche il fatto che è nei L.E.A. (Livelli Essenziali di Assistenza) regionali da ormai vari anni. Invece rimane un Progetto con una vita rischiosa, continuamente in balia di rinnovi e alla ricerca di fondi e finanziamenti, senza i quali il pericolo di chiusura è dietro l’angolo.