Durante il lockdown Brescia era una città vuota, silenziosa e spenta. Guardare le strade desolate, solitamente affollate dal brulicare delle persone e dal rumore delle chiacchiere, pareva surreale. Una città deserta, ma che deserta non era. Anche in quei giorni qualcuno, furtivamente, si aggirava tra le sue strade: coloro che non potevano rimanere a casa, perché una casa non l’hanno, i senza tetto.
Già emarginati e solitari, la pandemia li ha resi ancor più fragili, più soli e più isolati, incastrati in un limbo burocratico che non teneva in considerazione la loro situazione di senza dimora e che arrivava anche a sanzionarli per il mancato rispetto delle regole di isolamento domiciliare.
Ma in quel periodo non erano i soli ad aggirarsi furtivamente tra le vie di Brescia: un collettivo di artisti anonimi si è preso cura della città e dei suoi pochi abitanti di quei giorni, affiggendo opere d’arte in strada, per mantenerla bella e vivace e per mandare un messaggio di speranza e di vicinanza a chi vive in strada.
Il collettivo “Rambo”, come gli artisti stessi ironicamente si definiscono, è “un gruppo di menti padane e indipendenti che si uniscono occasionalmente per organizzare scorribande artistiche”, che dal 2019 ha coinvolto numerosi artisti e artiste in affissioni pubbliche di opere d’arte sui muri delle città di Brescia e Berlino.

In questo progetto sono coinvolti oltre 40 tra grafici e illustratori che han realizzato 40 poster a tema libero a quattro mani, ovvero progettati e disegnati a coppie casuali che hanno collaborato – virtualmente – all’opera. Un’interessante e curiosa miscellanea di stili e soggetti, un esperimento artistico stravagante che chiedeva agli artisti di iniziare un’opera e completare quella iniziata da un altro autore.
Da questa esperienza nasce l’idea di un’asta di beneficenza. Grazie alla loro generosità e a quella di numerose persone, con il ricavato sono state realizzate le stampe di ogni opera da donare in segno di supporto ad alcune realtà bresciane che, anche durante il periodo di emergenza sanitaria, han continuato a prendersi cura di anziani, disabili e senzatetto, nonostante le numerose difficoltà.

Nella giornata di giovedì 10 settembre, tramite la Cooperativa Il Calabrone, scelta come figura di riferimento dal Collettivo per individuare le realtà locali, è avvenuta la consegna dei poster a Associazione Amici del Calabrone, Asilo notturno Pampouri, Caritas Diocesana Brescia, Cooperativa Sociale Bessimo, Cooperativa La Rete, Cooperativa Scalabrini e Bonomelli, Emergency Brescia e Perlar.

Come cooperativa siamo onorati di essere stati scelti dal collettivo Rambo come interlocutori: ci accomuna la visione della cultura intesa come passione, come incubatrice di risorse e portatrice di messaggi che parlano ai giovani e danno loro voce.
È bello che chi fa arte di strada abbia pensato di donarsi a chi vive in strada, in un periodo in cui è stato particolarmente difficile stare loro vicini. La pandemia ha generato molti cambiamenti, ha costretto a cambiare abitudini e prassi. L’arte e la creatività aiutano a modificare il nostro modo di porci, a trovare nuove soluzioni e mettere in campo idee innovative.
“Oggi c’è chi dice che non c’è stato nulla e chi, invece, vede la pandemia come una parentesi e vuole tornare alla vita di prima. La sfida di oggi è quella di non essere dei negazionisti e questo poster (che verrà affisso nel dormitorio di Caritas) ci deve ricordare di essere capaci di cambiare e vedere un nuovo futuro”
Marco Danesi, Vice-direttore Caritas Diocesana di Brescia