Fino a qualche generazione fa andava di moda il motto “Fai il lavoro che ti piace e non lavorerai nemmeno un giorno”. Oggi di fronte ad un mercato del lavoro molto più complesso tra precarietà, salari bassi e nuove professioni, questa frase rischia di risultare un po’ anacronistica.
Spesso giovani e giovanissimi non condividono l’etica del lavoro delle generazioni precedenti. In alcuni casi non cercano una professione in base alla loro attitudine ed alle loro capacità, ma piuttosto vogliono guadagnare in fretta per potersi realizzare, per appagare i propri desideri e le proprie ambizioni al di fuori dell’ambito lavorativo. Questo atteggiamento non va giudicato, ma interpretato all’interno del contesto sociale generale in cui i giovani si trovano a vivere tra una perdita di senso del proprio ruolo sociale e scarse aspettative per il futuro.
La Training Week si è conclusa incontrando aziende di diversi settori, dalla meccanica alla panificazione. Questo è stato un momento particolarmente istruttivo, non solo per i ragazzi e le ragazze, ma anche per chi li affianca in questo percorso. Il timore iniziale era quello che gli incontri non avrebbero suscitato sufficiente interesse tra i partecipanti, che sarebbe mancato il confronto. In realtà, fin da subito i ragazzi e le ragazze hanno mostrato interesse, attenzione e protagonismo. Molte sono state le domande rivolte alle aziende e diverse le riflessioni sull’esperienza vissuta nei giorni precedenti durante i laboratori. Indice che le attività pratiche con l’accompagnamento degli educatori e delle educatrici hanno effettivamente prodotto ragionamenti sulla propria condizione, sulle proprie attitudini ed aspirazioni. Come racconta Erica, un’educatrice del Calabrone coinvolta nel progetto – questa esperienza ha permesso ai ragazzi ed alle ragazze di scoprirsi, non solo come lavoratori e lavoratrici, ma comprendendo anche qualcosa in più di sé stessi come persone.
Sono piccoli passi all’interno di un percorso più ampio che non può prescindere dall’impegno dei singoli partecipanti ma, come ha riferito uno di loro, la Training Week è stato un momento chiarificatore: “Ero in dubbio tra due professioni, ma devo ammettere che la Training Week mi ha aiutato a capire quale delle due fa per me”.
Di seguito un breve video con le testimonianze degli educatori e delle educatrici, delle aziende e dei lavoratori e delle lavoratrici coinvolti nella Training Week:
Il progetto Aperti Orizzonti è nato nella cornice del bando NEETwork della Fondazione Cariplo. I partner coinvolti nel progetto sono le cooperative di tipo A (Il Calabrone, La Rete, La Nuvola Nel Sacco, Abibook) e di tipo B (ArticoloUno), università (Unicatt), un ente formativo CFP Artigianelli gestito dall’Associazione Formazione Giovanni Piamarta. All’interno della rete di supporto e tra i fornitori di servizi è presente anche un ente accreditato per i servizi al lavoro (IAL). Il progetto è in rete con l’Amministrazione Comunale, l’Ufficio scolastico Provinciale e Fondazione della Comunità Bresciana.