Siamo andati presso Casa Bukra a incontrare Marwan, Amarildo, Foysol, Souleymane, Rogert e Mohamed e una delle educatrici del Servizio Daria, con cui abbiamo ripercorso i diversi progetti messi in atto negli ultimi mesi, a partire dallo scorso settembre, con i giovani ospiti. Le tipologie di attività proposte sono state diverse, ognuna delle quali volta a migliorare le capacità relazionali, il grado di autonomia e le abilità personali di ciascun partecipante.
A volte convivere con persone che non si sono scelte e, soprattutto, con culture e abitudini molto diverse dalle proprie crea un pregiudizio e una diffidenza che produce distanza. Alcuni dei laboratori manuali proposti vogliono cercare di andare oltre a tutto questo. Infatti, in essi la collaborazione reciproca e il lavoro di squadra, più che le abilità manuali, rappresentano la chiave per la riuscita del compito.
Questo vale per il Laboratorio Creativo, dove attraverso l’utilizzo di materiale riciclato (per es. rotoli di carta e pagine di libri), vengono realizzate delle bomboniere utilizzabili in diverse occasioni come lauree, compleanni e feste religiose; il tutto accompagnato da una borsina targata “Il Calabrone”, realizzata dagli stessi ragazzi attraverso il processo di serigrafia.
Anche nel Laboratorio di assemblaggio vale lo stesso principio: componenti diverse vengono assemblate in un unico pezzo attraverso una sequenza di passaggi. Questo laboratorio è anche un campo in cui sperimentarsi sul piano della relazione e sulla capacità di organizzare un lavoro e gestire una squadra. Infatti, ogni settimana viene individuato un responsabile tra i ragazzi il cui compito è quello di organizzare il lavoro (orari, giorni, suddivisione dei ruoli, gestione dei rapporti con chi ha commissionato il lavoro). Evidente come tutto ciò sia servito soprattutto per migliorare se stessi verso una collaborazione reciproca e lo sviluppo di una propria autonomia di fronte a un compito.
I ragazzi ospiti di Casa Bukra sono custodi di storie di vita molto ricche e, spesso, anche molto drammatiche. Diventa, quindi, molto importante dar loro la possibilità di raccontarsi, per iniziare a rielaborare la loro storia e fare il primo passo per costruire il loro futuro in Italia. Trovarsi in un paese straniero, lontano dalla propria casa e dai propri affetti, fa sentire molto disorientati e per riuscire ad esprimere se stessi diventa fondamentale anche abitare in un luogo che “senti” essere casa: un luogo che senti sicuro, dove puoi condividere ciò che sei, portando la tua unicità, la tua cultura e dove ti senti accettato.
Andrea, Rebecca, Marco, Maria, Alessandra (studenti di Casa Baobab) e Giulia (volontaria e figlia di Fausta, l’altra operatrice di Casa Bukra) hanno proposto il laboratorio “Cosa è casa”: attraverso la realizzazione di cartelloni, fotografie, danze e recite, è stata data la possibilità ad ognuno dei ragazzi di raccontare le cose importanti per loro del proprio paese e della propria casa, per arrivare a definire ciò che di essenziale deve avere un luogo per sentirsi a casa. Infine, è stato prodotto un video che riassume le diverse attività svolte e che, condiviso insieme, ha contribuito a far nascere un momento divertente e piacevole per tutti i partecipanti.
Di stampo simile è stato anche il laboratorio di cucina, attraverso il quale si è voluto far conoscere ai propri coinquilini un piatto che rappresentasse il proprio paese d’origine: ecco, quindi, che a turno tutti si sono cimentati nella preparazione di semplici piatti caratteristici, con il duplice obbiettivo di riuscire a superare la diffidenza verso diversi sapori, ma, più in generale, verso diverse culture e, nuovamente, di sentirsi a casa, attraverso i sapori del proprio paese. Il tutto “condito”, infine, dalla creazione di un ricettario multietnico che racchiude i piatti cucinati.
Per non tralasciare la funzione educativa di Casa Bukra e l’importanza di accompagnare i suoi giovani ospiti verso la responsabilizzazione e l’autonomia in senso ampio, sono stati ideati anche importanti laboratori educativi. In questa direzione è andato il progetto di mappatura dei vari Servizi del territorio, realizzato da Ilaria, una tirocinante dell’Università di Scienze dell’educazione, progetto attraverso il quale sono state illustrate ai ragazzi ubicazione e funzioni dei vari Servizi (ospedale, anagrafe, uffici per l’impiego, Questura, CGIL, Centro migranti, ecc.) sia da un punto di vista teorico che pratico, portandoli direttamente presso questi Servizi.
La stessa finalità ha avuto un altro percorso, proposto da Andrea e Marco di Casa Baobab, relativo ai rischi legati al fumo e alla sessualità, percorso con il quale sono state date informazioni e ci si è confrontati sui temi dei rapporti sociali e dell’affettività.
E per dare un po’ di spazio anche al divertimento e allo svago fine a se stesso, grazie alla collaborazione con il gruppo di giocoleria “25″; e in particolare con Elisa e Agnese, i ragazzi hanno imparato e si sono divertiti a fare gli sbandieratori e le piramidi umane. Questo percorso si è concluso con la messa in scena di un piccolo spettacolo, durante l’assemblea dei soci, interpretato dai ragazzi insieme agli istruttori, ….incantando tutti gli spettatori e dando grande soddisfazione ai nuovi artisti: un successo!