L’occasione di Incontri d Pensiero 2014, offre un’opportuna di riflessione sui temi della legalità e della responsabilità. Vi proponiamo uno scritto di don Piero Verzeletti, che introduce il tema.
Perché pensare oggi?
Sembra una domanda inutile nella vita quotidiana; eppure è necessaria per meglio capire chi siamo, dove stiamo andando. Infatti il pensiero sta al cuore della nostra dignità. Il pensiero vive di senso; e il senso ha a che fare con il futuro tanto che quando sperimentiamo una condizione, una situazione senza futuro, diciamo: “non ha senso”.
Il pensiero non si può definire, è fluido, aperto, multiforme non meno della vita. Quindi è apertura: pensare è pensare l’altro, pensare altrimenti, pensare ulteriore.
Noi pensiamo perché siamo domanda, desideri da cui nasce il pensiero ed è il desiderio del “bene”, che riscrive il futuro. Pensare non è chiarire il mistero della nostra vita: il pensare richiede anche la confidenza con l’oscurità e ci domanda di costeggiare il mistero per prenderne parte.
Perché il pensare attorno al fenomeno legalità, illegalità, educarci alla legalità e responsabilità? E quali sono i volti che si incrociano e che ci parlano di legalità e illegalità.
Saranno le sollecitazioni dei relatori ad aprire il pensiero su questa dimensione del nostro vivere e convivere.
Mi limito a dire: si sente dire “vogliamo legalità, cultura della legalità, chi sbaglia deve pagare”, affermazioni pur condivisibili. Sono valutazioni corrette a patto che l’attenzione sia degna di questo nome. La legalità esige parità di diritti e doveri e quindi per esigere legalità occorre dare legalità. La cronaca in questo senso può raccontare notizie più o meno preconcette o semplificatorie.
Considerazione circa il senso della nostra proposta a tutti i cittadini nessuno escluso.
Dire: la forza della speranza è la vera rivoluzione perché emerga un nuovo orizzonte.
Solo l’impulso di un cambiamento spirituale, etico sa generare quella “ri-forma” che significa rivoluzione della coscienza. Questa rivoluzione richiama la convergenza di alcune idee forti come:
- la restituzione dei diritti negati agli umiliati e dei doveri elusi
- lo sviluppo cooperativo; è stolta la logica dello sviluppo illimitato con la distruzione della natura, la miseria dei popoli per l’arroganza dei privilegiati
- la stabilità che è il contrario della precarietà che chiude il futuro delle persone
- la comunità; nessuno vive senza spazio di esistenze comunitarie aperte, di condivisione, di ospitalità.
La speranza è un sentimento, una visione; ma essendo la risposta all’attenzione del “Bene” essa si traduce in uno stile di vita nuova; ed essa resiste fino a quando sarà chiaro che ogni desiderio di liberazione non sarà stato spento invano.
don Piero Verzeletti