Paolo Negri, uno dei protagonisti della docu-serie SanPa, ha incontrato gli ospiti della comunità “I Campianelli” portando la sua testimonianza e condividendo il suo vissuto.
L’hanno accolto con entusiasmo ed eccitazione: avevano iniziato durante la settimana a guardare la docu-serie “SanPa” e quella sera mancava solo l’ultimo episodio per concluderla. La presenza di Paolo, sullo schermo e dal vivo, ha aggiunto grande emozione alla serata di cineforum. I ragazzi erano curiosi di vedere di persona chi avevano conosciuto tramite la serie-tv, non solo per la popolarità del personaggio cinematografico, ma anche per le storie e i vissuti condivisi.
È proprio l’analogia delle storie pregresse che ha creato subito sintonia tra Paolo e gli ospiti: come loro anche lui, racconta, sentiva addosso lo stigma della dipendenza e riusciva a pensare a sé stesso solo sotto questa veste, senza progetti, senza motivazioni, senza futuro, incastrato in quell’etichetta.
Quando invece parla dell’esperienza in comunità, sottolinea la grande differenza tra il suo vissuto e quello degli ospiti che lo ascoltano attenti. «Eravamo 800 persone in comunità ma non si parlava mai di dipendenze, non ho mai iniziato nemmeno un percorso terapeutico. Si viveva alla giornata, per squadre di lavoro”.
E tocca il punto cruciale del percorso di riabilitazione quando riconosce che «la mia vita è cambiata quando ho iniziato a darmi degli obiettivi. Mi son sentito diverso quando ho cominciato a vivere la giornata per prepararmi al futuro, quando la fatica dell’oggi serviva per costruire il mio domani».
Paolo ha ricordato ai ragazzi che è importante lavorare ogni giorno su un pezzettino, fare un passo alla volta, non pensando di risolvere tutti i problemi insieme. La comunità è un luogo sicuro dove sperimentarsi nella relazione – ha ribadito: la presenza di educatori e di altri ospiti è fondamentale, si fanno progressi quando c’è fiducia nel percorso terapeutico e si fa gruppo con gli altri, quando ci si riesce a sostenere l’un l’altro con una visione positiva delle proprie potenzialità, riuscendo a immaginarsi diversi.
L’emozione di questo incontro non si è esaurita con i saluti al termine della serata, come notano gli operatori. Incontrare chi ce l’ha fatta è uno stimolo che dà coraggio e fiducia nel proprio futuro.
Paolo Negri è ripartito per Milano ma ha lasciato agli ospiti la propria rassicurante testimonianza: «Più sei contento di chi sei e più è facile non sentire il bisogno di colmare l’insoddisfazione con altro, come le sostanze”.