L’8 e il 10 maggio si sono svolte due giornate di studio dal titolo “Stare sull’altalena della preadolescenza” organizzate dall’Azienda Consortile Ovest Solidale per riflettere e confrontarsi sulla preadolescenza e sul ruolo degli adulti nell’accompagnare ragazzi e ragazze in questo percorso di cambiamento.
La preadolescenza è una fase particolarmente delicata della crescita: è un momento di desiderio di distacco dalla famiglia e di riconoscimento di sé come individuo che scopre la possibilità di poter esplorare il mondo e di poter effettuare alcune scelte in autonomia, come amicizie, passioni, stile ed espressione di sé.
Quello della preadolescenza è un momento di grande trasformazione generativa
La metafora dell’altalena rappresenta bene il movimento di questa transizione; una transizione non lineare ma altalenante dove talvolta il preadolescente è solo, a volte in compagnia di coetanei, dove entra in contatto con emozioni con un’intensità nuova e spesso instabile e dove è costantemente a contatto con nuovi bisogni e desideri. Quest’altalena riguarda anche il modo di “misurarsi” nella relazione con l’adulto, dal quale inizia un primo movimento di autonomia, accompagnato ad un importante bisogno di accudimento e protezione cercato nell’adulto stesso.
L’ingresso nella preadolescenza apre nuove possibilità ma al contempo anche nuove sfide e preoccupazioni che richiedono all’adulto di essere presente e di supporto, consapevole dei bisogni che il preadolescente porta.
Questa fase di transizione è resa complessa all’emergere di nuove domande rispetto ad alcuni fenomeni che stiamo imparando a conoscere, come la presenza di una vita online, che propone modalità di fruizione spesso inedite all’adulto, e rispetto ai nuovi bisogni portati dai ragazzi.
Come adulti, infatti, spesso ci si chiede: “Come sta cambiando? Cosa gli/le succederà? A quali esperienze andrà incontro?” e può risultare faticoso presidiare i confini di tale cambiamento e giostrarsi nell’equilibrio tra sperimentazione e protezione.
Le giornate di studio
Le due giornate si sono aperte con una tavola rotonda che ha coinvolto la dottoressa Fiammetta Segala, docente e co-autrice del libro “Troppo Noi. Fiabe per adolescenti”, la dottoressa Maria Longoni, psicologa a psicoterapeuta dell’istituto Minotauro, e Fausto Ragnoli, psicologo della cooperativa Il Calabrone.
Attraverso alcune delle più note fiabe per bambini sono state analizzate alcune delle sfere che riguardano la preadolescenza.
Con Alice nel Paese delle Meraviglie si parla di cambiamento, quello del corpo che muta e che fa i conti con una nuova dimensione, ma anche della mente, in cui affiorano nuovi pensieri. Le vicissitudini tra Cenerentola, le sue sorellastre e la matrigna permettono di affrontare il tema della violenza e dell’aggressività, vissuta e agita, di fragilità, ribellione e trasgressione che talvolta sfocia nel bullismo. Raperonzolo chiusa nella sua torre offre spunti di riflessione per parlare di solitudine, isolamento e ritiro sociale, fino ad arrivare al fenomeno degli hikikomori. La storia della Bella e la Bestia introduce a un’analisi sulla relazione fra adulto e preadolescente. Infine, il Soldatino di Piombo apre al tema della speranza e della passione, come elementi che permettono di coltivare la visione verso orizzonti futuri e di combattere il disincanto.
La seconda giornata di studio è stata dedicata all’approfondimento di alcune tematiche specifiche legate alla preadolescenza attraverso focus group:
- Costruire alleanze e gestire conflitti: interazioni con il sistema famiglia
- Nuovi bisogni e nuove modalità relazionali. Misurarsi con il cambiamento
- Relazione tra pari: aggressività e isolamento. Comprendere l’origine di questi comportamenti
- Corpo come mezzo di espressione. Vissuti e significati
- Desideri e frustrazioni. Sostenere i preadolescenti nell’affrontare ambizioni e insuccessi
Sofferenza e fatica fanno parte del vissuto di ognuno, ma gli adulti possono – e devono – offrire un orizzonte di speranza nel futuro, supportando i preadolescenti nelle difficoltà e accogliendo le loro paure e promuovendo le loro competenze al fine di affiancarli nella costruzione della propria identità.
In un clima di grande incertezza, gli adulti possono essere testimoni di fiducia, educando alla passione e alla curiosità, cercando la bellezza.
“Chi semina bellezza la raccoglie”
Stare sull'altalena della preadolescenza - Podcast