Ormai è da tempo che nelle scuole si sperimentano forme di educazione differenti che si affiancano alle lezioni frontali. Tra queste c’è la cosiddetta peer education o educazione tra pari.
In ambito scolastico la peer education valorizza lo sviluppo di competenze di un gruppo di studenti e studentesse volontari che, scelti e formati al ruolo di “educatori fra pari”, gestiscono interventi su temi di benessere e di salute, coinvolgendo gli altri studenti dell’Istituto. L’idea di un’educazione tra eguali (giovani “coetanei” e appartenenti al medesimo status) è alla base dell’efficacia del metodo: sentire comunanza con le altre persone coinvolte, condividere con loro problematiche o esperienze simili, condividere lo stesso linguaggio etc., favorisce la credibilità e l’efficacia della comunicazione educativa.
Inoltre, la peer education, in un’epoca in cui la formazione avviene in parte “per conto proprio” attraverso il web, permette di far emergere competenze, passioni ed esperienze che attraverso il normale corso delle lezioni frontali farebbero fatica ad essere socializzate.
Le tematiche trattate dai peer educator con gli altri studenti/esse sono varie, inerenti stili di vita e aspetti di salute e benessere importanti nell’età adolescenziale, che solitamente vengono concordati all’interno del gruppo di lavoro e con la scuola. L’educazione tra pari viene utilizzata principalmente nelle scuole secondarie, dove gli adolescenti iniziano a costruirsi un’identità più chiara e a rendersi protagonisti di scelte individuali e collettive.
Le fasi
Questo metodo valorizza il rapporto orizzontale, ma si basa su delle fasi di realizzazione ben codificate: in primo luogo vi è una fase di co-progettazione che coinvolge insegnanti e operatori/operatrici esterni/e che seguiranno le attività; in secondo luogo, si lavora alla costruzione del gruppo degli studenti e delle studentesse volontari/e che svolgeranno il ruolo di peer educator; una volta individuati gli studenti e le studentesse interessati/e gli operatori esterni si occupano di formarli per potenziare la loro capacità di mobilitare e coinvolgere i propri compagni e le proprie compagne di scuola nel percorso, valorizzando l’apprendimento di tipo esperienziale e sostenendo lo sviluppo delle competenze dei singoli e del gruppo.
Gli interventi che si possono sviluppare attraverso la peer education sono svariati: dagli incontri con le classi sui temi della salute psicofisica, a vere e proprie campagne di “Guerrilla Marketing” all’interno delle scuole per sensibilizzare tutti gli studenti su aspetti particolarmente importanti.
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I gruppi peer come risorsa
I peer educator possono essere una risorsa all’interno delle scuole anche per quanto riguarda altri progetti: nel momento in cui i ragazzi e le ragazze si assumono la responsabilità di curarsi dei propri coetanei si schiudono molte potenzialità di collaborazione e comunicazione intergenerazionale; un esempio è la collaborazione prestata da molti peer educator alle iniziative di sostegno agli studenti in difficoltà sul piano degli apprendimenti, realizzate in alcuni Istituti.
La peer education può essere una risorsa fondamentale in un momento in cui i/le giovani chiedono di essere ascoltati e vogliono essere protagonisti della propria formazione e del proprio futuro, ponendosi come un metodo capace di stimolare e promuovere una condivisione di saperi nuovi, prodotti dal basso, e di atteggiamenti di cura reciproca.
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