Precocità digitale, performance scolastiche e disuguaglianze tra i giovani
Manuele Pedretti, psicologo e psicoterapeuta della cooperativa Calabrone, è stato ospite della tavola rotonda di presentazione dei risultati del progetto di ricerca “EYES UP – Early Exposure to Screens and Unequal Performance” di Centro Studi Socialis finanziato da Fondazione Cariplo.
La ricerca ha messo in evidenza la correlazione tra l’esposizione precoce ai social network e i risultati scolastici, attraverso la misurazione delle prove INVALSI.
Da questa ricerca, svolta su un campione di studenti che frequentano la classe terza della scuola superiore di secondo grado, è emerso che chi ha avuto più precocemente accesso ai social network, in particolare attraverso l’uso di uno smartphone, sviluppa minori capacità di comprensione di italiano e di matematica.
Un risultato che allarma dal punto di vista delle prestazioni e delle capacità cognitive dei giovani, ma che si dimostra anche una preziosa indicazione da tenere presente in termini di promozione della salute e di prevenzione dai rischi legati alle tecnologie.
È interessante vedere anche un altro aspetto dell’influenza che la tecnologia ha sullo sviluppo cognitivo e l’apprendimento nei giovani.
La ricerca, infatti, indaga i vari tipi di utilizzo dei device e di fruizione della tecnologia, evidenziando anche alcuni aspetti funzionali. Uno fra tutti, l’accesso alla rete tramite PC, un fattore che, a differenza dello smartphone, permette di sviluppare maggiori capacità.
La tecnologia, infatti, non è da demonizzare: è importante mettere in luce non solo rischi e pericoli, ma anche le sue potenzialità, tracciando delle linee guida che portino a dei rapporti virtuosi con essa.
Dal punto di vista sociologico, si può affermare che oggi la povertà educativa non è più legata all’accesso alla rete per mancanza di una connessione o di devices, bensì all’utilizzo e alla fruizione della stessa, in termini sia di quantità sia di qualità del tempo trascorso online.
