– Forse aveva ragione Sennet quando diceva che immaginare un futuro oggi significa sapersi orientare in luoghi non familiari, avere il coraggio di muoversi verso il non noto, l’incerto.
Dopo quella frase, le parole incastrate nella mia gola cominciano ad uscire come un fiume in piena e, analizzando i pensieri che affollano la mente, mi ritrovo nel mezzo della discussione dicendo:
– è difficile muoversi verso l’ignoto se le aspettative sui giovani continuano ad affastellarsi come libri che non trovano un posto nello scaffale della libreria, e i giovani, schiacciati dalle fatiche del continuo rinnovarsi, finiscono col ritrovarsi pieni di input e poche certezze, sia per il presente che per il futuro.[/vc_column_text][vc_separator height=”10″][vc_single_image image=”13089″][vc_separator height=”10″ show_border=”yes_border”]
– La risposta a questo tuo quesito velato può essere rintracciata nel fatto che le competenze da promuovere riguardano prima di tutto il mondo adulto ed hanno a che fare con l’ascoltare, il dare valore a idee differenti dalle proprie, riconoscere valore a nuovi contesti per l’apprendimento fuori dagli ambiti classici dell’istruzione e della formazione. In questa situazione, in cui i giovani sono sotto scacco, noi adulti abbiamo il compito di accompagnarli affinché possano agire “la mossa del cavallo”, una mossa che cambi prospettiva, una mossa che, come ha detto Foa, muti lo scenario con “tenacia e immaginazione”.
Con queste parole non posso far altro che essere d’accordo ma una domanda riempie la mia mente forse dall’inizio della conversazione: quali sono dunque le competenze da esaltare in questa giornata? Decido di non lasciare questo mio quesito nei meandri del pensiero e scelgo di rivolgerlo anche ad Alessandro che prontamente mi risponde:
– le competenze da esaltare in questa giornata sono diverse: 1) costruire conoscenze da informazioni laterali, mettere assieme segnali apparentemente scollegati, guardare ai bordi della scena; 2) posizionarsi rispetto al contesto, comprendere il ruolo ricoperto nella determinata comunità o organizzazione; 3) creare una scala, cioè avere chiare le dimensioni del contesto in cui si agisce come cittadino (una città, un piccolo paese, una scuola, il condominio, il mondo).[/vc_column_text][vc_separator height=”10″][vc_single_image image=”13090″][vc_separator height=”10″ show_border=”yes_border”][vc_column_text]Spesso questi argomenti vengono presi come ovvietà, ma per noi non lo sono e vogliamo ribadirli per non dimenticare, per tenere sempre a mente quelle idee che potranno, un giorno, chissà, cambiare il mondo.
[/vc_column_text]La giovinezza non consiste nel cambiare continuamente opinioni e nella mutevolezza dei sentimenti, ma nel provare quotidianamente, a contatto con la vita, la forza e la tenacia di quelle idee e di quei sentimenti.
JEAN-PAUL SARTRE