Anche quest’anno sono tornato al campo di Agromania, a Villa Carcina, un progetto di orto sociale della cooperativa La Rete, per tenere un laboratorio di riparazione biciclette. Quattro incontri da due ore ciascuno nei mesi di luglio e agosto, per non dimenticarsi che si può sempre imparare qualcosa di nuovo, anche facendo!
I ragazzi sono arrivati tutti in bici, passando dalla bella ciclabile del Mella, separata dalla strada e immersa nella natura, che costeggia l’orto. Le loro biciclette erano tutte un po’ sgangherate, davvero messe male alcune – poverine! Le bistrattano un po’, anche senza pensarci troppo, impennano, fanno salti e poi si trovano con una bici che non funziona più.
Non avevano mai messo mano alle loro biciclette, così abbiamo iniziato con un’analisi delle problematiche e abbiamo provato a fare ipotesi su come risolverle, anche senza ricambi.
Cominciamo dalle basi: impariamo a sostituire e sistemare la camera d’aria, poi a regolare i freni. Qualcuno aveva già partecipato lo scorso anno, credevo che ormai dopo così tanto tempo avessero già dimenticato tutto, così li ho messi alla prova con un piccolo test: chiedo a loro di provare a spiegare e insegnare ai nuovi arrivati quel che avevano imparato. Inaspettatamente sono stati precisissimi e minuziosi, hanno ripercorso correttamente tutti i passaggi e spiegato con cura e chiarezza, si son ricordati persino di alcuni piccoli dettagli a cui io dico sempre di fare attenzione. Praticamente erano già autonomi!
I ragazzi imparano in modo sbalorditivo, sono curiosi e anche quando non lo danno a vedere sono attenti, ti osservano, ti ascoltano, cercano di fare quel che fai tu.
Con i ragazzi più esperti ho deciso di fare un salto di livello e proporgli nuove attività più complesse, come la regolazione del cambio e la revisione del movimento centrale, dei cuscinetti e dello sterzo.
È sempre una bella sfida fare laboratori fuori dalla ciclofficina. Bisogna sempre ricordare cosa portare e se ci si dimentica qualcosa bisogna improvvisare o far finta di nulla, trovare delle soluzioni o alternative. Fortunatamente nell’entusiasmo del momento i ragazzi non si sono mai accorti di nulla.
Un giorno mi son ritrovato senza alcuni attrezzi per insegnargli un nuovo lavoretto, così mi sono inventato la sfida a chi riesce a sostituire la camera d’aria più velocemente. Iniziato per caso, il gioco è piaciuto così tanto che han voluto continuare a sfidarsi e cercare di battere i record. Sono riusciti a toccare i 5 minuti, un tempo decisamente buono.
L’atmosfera è sempre vivace, quest’anno c’è stata anche una buona partecipazione, si son presentati 14 ragazzi, più delle adesioni previste. Mi piace vederli numerosi, gasati e con tanta voglia di fare, io cerco di insegnargli tutto quel che so, ad avere cura delle loro bici, ma soprattutto di trasmettergli la mia passione per il ciclismo. Forse un giorno li vedrò entrare dalla porta della ciclofficina Brecycling!