Sono ormai 4 anni che procede la collaborazione tra la Fondazione Poliambulanza e la cooperativa Il Calabrone in questa esperienza estiva di aggregazione e socializzazione ludico-ricreativa, pensata appositamente per bambini e bambine dai 6 agli 11 anni , figli e figlie dei dipendenti dell’Istituto Ospedaliero Poliambulanza.
Dalla fine della scuola fino a settembre, BimboPoli è un’occasione per bambine e bambini di divertirsi, stare insieme e acquisire nuove competenze attraverso attività e laboratori, ma è anche un’opportunità per tutti i dipendenti di Poliambulanza di conciliare i tempi famiglia-lavoro, avendo un luogo vicino dove portare i propri figli, seguiti da educatori ed educatrici professionalmente competenti.
Un servizio che ha anche l’obiettivo di contrastare il fenomeno delle dimissioni lavorative (spesso delle donne) per l’accudimento dei figli, proposto con orari di accesso flessibili per agevolare la turnazione lavorativa e tariffe agevolate grazie al contributo di Fondazione Poliambulanza e del Dipartimento per le Politiche della Famiglia – Presidenza del consiglio – progetto “Family Easy”.
Dovendo attendere le normative anti-covid per i campi estivi, BimboPoli è iniziato a luglio, presso il Convento delle suore Mariste, adiacente all’Ospedale, in una piccola casetta immersa nel vasto e meraviglioso parco del convento, che ha subito riempito gli occhi dei bambini, felici di poter essere di nuovo all’aria aperta. Nelle settimane con maggiore presenza è stato necessario anche montare una tensostruttura per poter ospitare tutti i bambini in sicurezza, tenendo distanziati tra loro i gruppi, seguiti ognuno da un educatore professionale e da alcuni giovani volontari che han scelto di dedicare parte della loro estate a fare animazione ai bambini.
Le attività pensate spaziano dall’acquisire abilità manuali, alla conoscenza ed espressione di sé, dall’educazione alla vita sociale al ritrovare il contatto con la natura, in un contesto accogliente e stimolante. Bambini e bambine quest’estate hanno imparato nella natura e dalla natura: grazie alla collaborazione con la cooperativa Kemay, per due mattine a settimana, hanno realizzato e curato un piccolo orto, seminando, annaffiando e osservando le piante con le loro caratteristiche e necessità.
Si sono divertiti costruendo rifugi e tende nel parco, creando maschere, decorando gli alberi con faccia, braccia e scarpe, rinfrescandosi dalla calura con giochi d’acqua.
La voglia di incontrare amici e di giocare insieme era chiaramente visibile sui loro volti, illuminati dalla semplice gioia di ritornare a correre sul prato liberamente. Per la prima volta anche in estate avevano voglia di tornare a scuola!
A supporto delle difficoltà incontrate con la didattica a distanza durante il lockdown, quest’anno BimboPoli ha attivato una collaborazione con Casa dello Studente: per tre pomeriggi a settimana bambine e bambini sono stati seguiti da una persona specializzata sulle attività didattiche, accompagnandoli nello svolgimento dei compiti estivi.
I bambini hanno anche inventato dei giochi, come “Scalpnite”: scalpo con le regole di un noto videogioco, imparando a stabilire regole condivise, creare mappe, dare un nuovo senso agli oggetti, sviluppando il pensiero creativo con immaginazione e fantasia.
I mesi di lockdown han portato i bambini ad avere un abbassamento della soglia di attenzione e un’ulteriore assuefazione al mondo dei videogiochi, con conseguente difficoltà nel rispetto delle regole e fatica a fare giochi classici, più fisici. Scalpnite ha dato loro uno stimolo all’autoregolamentazione e l’emozione di vivere nella realtà quel che vivono solitamente in una dimensione virtuale: l’adrenalina della sfida, ma anche la fatica dello sforzo fisico e il dolore di quando si cade correndo.
Le giornate a BimboPoli sono intense, cariche di emozioni e ricche di cose da fare. Ogni momento è prezioso per imparare qualcosa di nuovo e riflettere insieme: i pasti monoporzione han fatto acquisire consapevolezza di ciò che si mangia, prestando attenzione agli sprechi di cibo e accorgendosi del consumo di plastica usa e getta. Anche riordinare diventa un’azione educativa responsabilizzando i bambini ad avere cura del luogo in cui vivono.
In queste settimane estive si è creato all’interno dei piccoli gruppi un clima sereno e stimolante, che ha reso possibile l’instaurarsi di relazioni positive tra bambine e bambini, seppur di diverse età, gli educatori e i volontari. Una delle volontarie ha prolungato la sua disponibilità per un intero mese, non immaginando che si sarebbe trovata tanto a suo agio. Mentre un bambino ha salutato gli educatori in lacrime alla fine del campo, triste di finire la sua esperienza.
Anche i genitori sono stati molto soddisfatti del campo estivo. Rivedere i figli felici di giocare con i coetanei è stato per loro una gioia e anche un sollievo. È stato faticoso seguirli a casa nei mesi di lockdown, tra la didattica online e la lontananza da amici e passioni. Per il personale sanitario, in particolare, a questa fatica si è aggiunto lo stress accumulato nelle ore di lavoro e la percezione concreta del pericolo, aumentando la preoccupazione per la salute della famiglia. L’estate è stata anche per loro un momento per recuperare le energie e ritrovare un po’ di serenità.