Un percorso formativo per insegnanti tra robotica, coding e didattica innovativa.
Come possiamo immaginare una scuola più inclusiva, capace di andare oltre la lezione frontale e di stimolare la curiosità e la partecipazione degli studenti e delle studentesse?
Da questa esigenza è nato il laboratorio “Tecnologie digitali per l’inclusione scolastica”, un percorso rivolto a 12 insegnanti delle scuole primarie “Tiboni” e “Don Vender” e della scuola secondaria di primo grado “Divisione Tridentina” (Istituto comprensivo Ovest 2 di Urago Mella), all’interno dei progetti del PNRR.
Oltre la lezione frontale
L’obiettivo del laboratorio per insegnanti non è formare esperti di coding o di robotica, ma allenarsi a immaginare alternative alla didattica tradizionale, costruendo setting (contesti scolastici) e attività inclusive in cui ogni alunno e alunna possa esprimere il proprio potenziale.
Attraverso metodologie attive e partecipative, gli/le insegnanti hanno sperimentato come strumenti semplici e accessibili quali il coding e la robotica possano diventare occasioni per coinvolgere tutti/e gli/le studenti/studentesse, compresi quelli/e che hanno difficoltà a livello cognitivo o che fanno più fatica a stare in un contesto scolastico standard.
I bambini e le bambine, infatti, sono per natura molto intuitivi/e, predisposti/e alla curiosità e alla scoperta attraverso l’esperienza. Portare degli elementi come i robot all’interno della classe è per loro uno stimolo a scoprire e capire come funziono. Attraverso tentativi ed errori, i bambini e le bambine sviluppano competenze logico-matematiche e al contempo competenze trasversali come la collaborazione, la comunicazione e il problem solving.
Uno strumento contro la povertà educativa
La povertà educativa non riguarda solo l’assenza di istruzione, ma anche la mancanza di opportunità per sviluppare competenze cognitive e trasversali fondamentali.
Crediamo che una didattica innovativa e inclusiva possa essere una risposta concreta a questo fenomeno, offrendo spazi di apprendimento attivo per sviluppare capacità come il problem solving e la collaborazione, e personalizzando gli interventi educativi in base ai bisogni dei singoli studenti e studentesse.