Lavoro inteso come strumento educativo di crescita e di emancipazione dal sintomo tossicomanico.
Il lavoro è un intervento sulla realtà esterna per manipolarla e modificarla e quindi il senso dell’azione è tutto centrato sul risultato esterno; la droga è invece qualche cosa in cui il risultato cercato è tutto rivolto all’interno. Inoltre il lavoro determina un prodotto che esce da te, la droga è, al contrario, un prodotto che entra in te. Il lavoro è propriamente il luogo del dovere, la droga è, almeno all’inizio, il luogo del piacere; con il lavoro io faccio delle cose, con la droga “io mi faccio”.
Il lavoro, o meglio, il lavorare diventa pertanto un veicolo e uno strumento di verifica durante il percorso di uscita da una storia di tossicodipendenza.
Finalmente libere dalla dipendenza si apre per le persone lo spazio sociale dell’interdipendenza che è lo spazio del confronto e del dialogo.
Questi concetti danno significato al termine Ergoterapia: metodo che consiste nel rieducare i pazienti alla vita sociale attraverso attività finalizzate. (Etimologia: comp. di ergo e terapia Dizionario Garzanti).
Nel corso degli anni Il Calabrone ha diversificato l’offerta lavorativa, mantenendo in questa diversificazione il carattere educativo del fare: oggi vengono proposti laboratori di assemblaggio e piccole attività di costruzione di bancali, ma anche attività più “di servizio”, in collaborazione con e per il territorio di Collebeato (attraversamento alunni, distribuzione pasti anziani, trasporto di persone diversamente abili).
Il Calabrone ha infatti da sempre proposto il lavoro come strumento che sappia affermare e difendere i valori della solidarietà, della socializzazione, della non competizione, dell’accettazione delle diversità, ma anche il mantenere un impegno, il rispetto di regole, ruoli e orari.
Le attività lavorative sono intese come lavoro di squadra: non è solo l’individuo che determina il risultato, ma è frutto della collaborazione, dell’aiuto e della relazione con l’altro. Molto importanti sono anche le attività che mettono in relazione le persone al concetto di “servizio”, il lavoro non più legato alla produzione ma al concetto di “bene comune”.
Con queste attività si misura il grado di responsabilità, di attenzione, di rispetto, e anche “l’appartenenza territoriale”.
Il lavoro contribuisce alla produzione del benessere comune, permettendo di vivere come valore il fatto di essere parte attiva di una comunità sociale.[/vc_column_text]