alle ore 20.00
presso la Chiesa “Le Due Sante”
in via Botticelli, 5 Brescia (a fianco della Questura)
per la messa di Natale
A seguire… Auguri con piccolo rinfresco! (nei locali a fianco della Chiesa).[/vc_column_text]
Vogliamo augurare a tutti Buon Natale con le parole di don Piero di qualche anno fa…
Cari amici,
sono sollecitato ad offrire un “pensiero” che vuol essere anche un augurio non di facciata ma ricco di significati come la gratitudine, come il desiderio di incontrare i volti delle persone a cui è rivolto l’augurio, e certamente anche i volti di persone dette “invisibili”, soprattutto volti giovani, o volti ancora denominati “stranieri”. Nella nostra cultura occidentale quando diciamo Natale, facciamo riferimento a un volto, quello di Gesù Cristo, volto universale a cui guardano credenti e non..
Questa premessa mi suggerisce tre pensieri che posso chiamare tre desideri:
-Il peggior nemico della responsailità, come forma alta del sentirsi cittadini, che rispondono delle proprie azioni e si sentono corresponsabili delle proprie ma anche delle altrui virtù, è l’indifferenza: …non ho fatto niente!… I ricordi sono lancinanti in proposito. Cosa posso fare io per assumermi le mie responsabilità? Ecco: l’esatto opposto dell’indifferenza, della delega, della disinformazione, del conformismo, della superficialità, della menzogna, della demagogia, ecc…
Aprire l’intelligenza per capire ciò che avviene e partecipare, esserci in qualche modo.
-Sentire la speranza è la svolta necessaria per cogliere il senso dell’esistenza personale ma anche della storia comune. Perchè la speranza sia credibile si deve dare corso alle conseguenze “politiche” della speranza stessa. Sperare solo per se stessi o sperare e non agire significa illusione.
–Siamo nati per rinascere: vista in superficie, la vita non appare luminosa perchè sembra prevalere l’ombra del patire. Eppure è la vita stessa che ci richiede di aderire ad essa, averne cura, appassionarci, trovare motivazioni, affetti, valori, senso. Lo sguardo sulla vita cambia se comprendiamo che in essa non contano solo i fatti belli o dolorosi, conta la risposta che sappiamo dare a ciò che accade.
Il compito di ri-nascere vuol dire partorire in noi un modo di vivere che trasforma in amore creativo ogni impulso interiore, e anche gli effetti che su di noi possono avere gli eventi che nell’esterno incombono. Siamo chiamati a ri-nascere, a completare la nostra nascita, e allora non si vive invano.
Non si nasce per nascere, nè per morire. Si nasce per entrare in una coniugalità grande come la vita che ci viene annunciata a Natale.[/vc_column_text]