La causa ed il caso
Venerdì 12 giugno ore 21.15
Casa di Reclusione Verziano Brescia
via Flero 157, Brescia
Ingresso gratuito fino ad esaurimento dei posti disponibili, previo accreditamento
Per effettuare la richiesta di accreditamento, clicca qui (scadenza per la compilazione: 24 maggio)
Lo spettacolo è l’esito finale dei laboratori creativi annuali svolti da Compagnia Lyria nell’ambito del Progetto Verziano 4^ edizione. I laboratori sono stati condotti, a partire da settembre 2014, presso Verziano e SpazioLyria, e vedono coinvolti due gruppi di lavoro composti da allievi detenuti e da allievi esterni.
Ideazione e coreografia Giulia Gussago
Performer Alessandra Bazzoli, Maria Brocco, Francesco Cancarini, Raffaella Demasi, Miriam Ferremi, Silvia Galanti, Maryna Ivashcenko, Viviana Mugnano, Paola Pasolini, Susi Ricchini, Elena Silvestri, Giovanna Vezzola, Alessandra Zanelli, Arturo Zucchi, insieme agli ospiti della Casa di Reclusione di Verziano Amrinder, Dario, Iacono, Kuljit, Rehab, Said, Said, Stefania e Vincenzo. Hanno inoltre partecipato al laboratorio Liljana, Marta, Medhi, Mohamed, Mensour, Ousman e Youssef – Interventi teatrali a cura di Valbona Xibri – Live set elettronico e sound design Junk Flavour Academy – Luci Edwige Paulin – Trucco e acconciature a cura di CFP Zanardelli – Fotografo di scena Daniele Gussago
La gioia è il tema che ha ispirato i laboratori e la creazione dello spettacolo La causa ed il caso. Ogni partecipante ha condiviso riflessioni, memorie, gesti, parole, canti, che costituiscono l’anima del lavoro.
La scelta di questo tema, forse ardita per il contesto in cui ci troviamo, è stata fin dall’inizio accolta da tutti con curiosità e disponibilità. Interrogarsi sul significato di questa necessaria quanto fragile emozione e riaccedere con la memoria ai momenti della propria vita in cui essa si è manifestata, anche solo in un istante fuggitivo, è l’occasione per farla rifiorire e godere, ancora, della leggerezza e della luminosità che le è propria.
L’arte è un veicolo potente, immediato e a tutti disponibile per ripercorrere la propria esperienza e scovare, in qualche angolo, momenti di bellezza, vitalità e grazia. E non solo, è un processo che si nutre della condivisone, dello scambio e che, per contagio, trasforma, impedisce l’isolamento, favorisce la solidarietà, apre finestre su se stessi e sul mondo.
A noi, a ciascuno di noi,
è demandato il compito di ricercare le orme della gioia
nei volti e negli occhi, nel sorriso e negli sguardi di chiunque incontriamo in vita.
Non la inaridiamo con la nostra gelida disattenzione.
Eugenio Borgna, La fragilità che è in noi