Da circa un mese si è concluso il progetto Voice.
Voice ha riunito tre realtà del Terzo Settore (Calabrone, La Rondine e Fraternità Giovani) con il contributo di Fondazione Cariplo in un progetto a medio termine, per contribuire attivamente ed in modo sinergico a promuovere e tutelare il neurosviluppo, il benessere psicologico, la salute mentale, la resilienza dei ragazzi nella fascia di età 10-18, delle loro famiglie e di tutta la comunità.
Il 23 gennaio si è tenuto presso la sede di IAL Lombardia di Brescia il seminario “Ripartiamo dagli adolescenti” che ha proposto un primo bilancio sul progetto. In quell’occasione è stata illustrata la Valutazione d’Impatto realizzata da Open Impact, che potete trovare alla fine dell’articolo.
Di seguito un breve abstract dei punti salienti della ricerca.
Il contesto
La salute mentale degli adolescenti riveste un ruolo sempre più centrale nel dibattito pubblico e non è un caso: le nuove generazioni, multiculturali e digitali, manifestano preoccupazioni significative.
Un ragazzo su tre teme il futuro e il 34% desidera vivere all’estero da grande. L’epidemiologia dei disturbi neuropsichici in età evolutiva evidenzia una situazione allarmante. In Italia il 20% dei bambini e adolescenti tra 0 e 17 anni è affetto da disturbi neuropsichici, che comprendono patologie neurologiche, disturbi dello sviluppo e disturbi psichiatrici. Il 16,6% degli adolescenti soffre di problemi di salute mentale, con ansia e depressione che rappresentano il 40% dei disturbi diagnosticati.
Una stima al ribasso, dato che molti casi restano non diagnosticati e non trattati a causa dello stigma, dei costi e della mancanza di servizi.
La pandemia ha ulteriormente aggravato la situazione (sebbene il trend fosse già ascendente). In questo periodo il disagio psicologico tra gli studenti è esploso: il 70% ha sperimentato solitudine e il 60% ansia, con un notevole aumento di disturbi alimentari, autolesionismo e abuso di sostanze.
In Lombardia l’accesso ai servizi di Neuropsichiatria Infantile ed Adolescenziale ha visto un aumento significativo del 75% tra il 2008 ed il 2016, con un incremento medio annuo del 5-6%. Tuttavia, il numero medio di prestazioni ambulatoriali per utente è diminuito da 13 ad 11 all’anno.
A causa della scarsità di risorse, molte famiglie rimangono in lista d’attesa per mesi o anni. Solo il 50% degli utenti riesce ad accedere ai servizi diagnostici, mentre solo il 33% riceve interventi terapeutici-riabilitativi adeguati.
Più in generale, in Italia i servizi per i disturbi neuropsichiatrici per l’infanzia e l’adolescenza presentano diversi gap significativi tra risposte frammentarie, organizzazione inadeguata, mancanza di personale e disomogeneità nella rete dei servizi.
La valutazione d’impatto
La valutazione d’impatto è stata condotta dal gruppo di lavoro di Open Impact attraverso un metodo misto quali-quantitativo.
Per il progetto Voice è stato definito un Impact Framework, cioè l’individuazione degli obiettivi che, durante la progettazione, le realtà coinvolte hanno immaginato. Lo scopo di questa attività è avere dei parametri per poi misurare l’effettivo raggiungimento dei risultati previsti a conclusione del progetto.
In secondo luogo, è stato elaborato un data framework, cioè un apparato di raccolta dati che riuscisse a coprire il fabbisogno informativo richiesto.
In seguito, durante tutta la durata del progetto sono stati costruiti ed implementati gli strumenti per la raccolta dei dati in seguito elaborati ed analizzati. Infine, è stata fatta una rilevazione degli esiti della valutazione che ha fornito i risultati qualitativi rispetto alle attività progettuali.
L’Impact Framework elaborato all’inizio del progetto ha individuato tre aree d’impatto: Salute e Benessere, Formazione per gli adulti e Innovazione delle Politiche e dei Servizi.
I questionari
Per quanto riguarda l’area di Salute e Benessere i questionari somministrati ai ragazzi hanno mostrato che i giovani hanno apprezzato la possibilità di aprirsi e parlare liberamente delle proprie difficoltà. L’accoglienza e l’ascolto da parte degli operatori hanno avuto un ruolo fondamentale, creando un ambiente sicuro e di supporto. Molti hanno sottolineato il valore delle strategie apprese per la gestione delle emozioni e per affrontare situazioni relazionali e personali.
In particolare, i ragazzi hanno sottolineato l’importanza delle attività di gruppo, che hanno offerto occasioni di socializzazione e confronto, e la costanza del supporto ricevuto. Alcuni hanno indicato miglioramenti nella propria autostima e nella capacità di guardare i problemi da prospettive diverse.
I genitori, invece, hanno evidenziato la professionalità e l’empatia degli operatori, la capacità di lavorare in rete, la disponibilità e l’elasticità del servizio oltre che la gratuità del percorso, altrimenti non sempre alla portata di tutti.
Tra le criticità emerse ci sono la difficoltà a conciliare gli impegni personali e scolastici con la partecipazione al percorso, la fatica ad aprirsi e a parlare dei propri problemi. In alcuni casi i ragazzi hanno espresso la necessità di avere più tempo a disposizione durante le attività.
La valutazione del percorso di formazione per gli adulti è stata ampiamente positiva, con un apprezzamento generale per i contenuti, le modalità e le opportunità di confronto offerte. In particolare, è stato considerato utile per il suo carattere pratico e per l’aderenza ai temi d’attualità nell’agire della comunità educante. Il confronto tra professionalità diverse ha favorito uno scambio di punti di vista ed esperienze e le metodologie adottate sono state ritenute efficaci e stimolanti.
Le innovazioni
L’Innovazione delle Politiche e dei Servizi si è concretizzata in un utilizzo nuovo ed efficace dell’equipe multidisciplinare. L’integrazione tra competenze educative, psicologiche e mediche ha permesso di utilizzare un approccio globale nei confronti dei problemi sollevati dai ragazzi.
Il confronto continuo tra i professionisti ha arricchito la comprensione dei casi garantendo risposte più ampie ed articolate ai bisogni degli utenti. Tra le tecniche innovative sperimentate all’interno del progetto c’è la My Mind Star, un supporto efficace per mediare la relazione con adolescenti che faticano a parlare di sé in modo diretto.
Lo SROI
La valutazione d’impatto non si è soffermata solo sugli aspetti qualitativi, ma ha tradotto in valore monetario quale è stato l’effetto dell’investimento iniziale nel progetto Voice sul territorio.
Per farlo il gruppo di lavoro di Open Impact si è avvalso della metodologia SROI che valorizzando economicamente variabili che di per sé non hanno un’unità di misura monetaria, incorpora al suo interno costi e benefici sociali.
Lo SROI calcolato per il progetto Voice è di 1,34, cioè per ogni euro investito c’è stato un ritorno sociale di 1,34 euro.
Nonostante il valore sia stato influenzato dal mancato raggiungimento di alcuni target quantitativi previsti, il risultato conferma l’efficacia delle azioni intraprese ed il valore generato per la comunità.